Vuoi conoscere la storia e le curiosità sui Comuni attraversati dal Challenge Sanremo 2024? Ecco tutte le informazioni che ti servono. (VIDEO)

Scopri quando attraverserai le località durante la gara: studia i percorsi della prova su distanza media e del triathlon sprint. (VIDEO)

 

 

SANREMO

Il più popoloso comune della provincia di Imperia (circa 54000 abitanti) è posto lungo la Riviera dei Fiori. Nota località turistica, rinomata per la coltivazione dei fiori, da cui il soprannome di “Città dei fiori”, ospita l’arrivo della corsa ciclistica Milano-Sanremo (una delle classiche monumento del ciclismo mondiale), il Festival della canzone italiana, il Premio Tenco, il Rally di automobilismo e, da due decenni, manifestazioni internazionali di triathlon. Inoltre è la sede di uno dei quattro casinò presenti in Italia.

Le origini. Il suo antico nome, Villa Matuciana, pare sia derivato da una divinità romana, la Mater Matuta, dea dell’Aurora, che donò bellezza a questo tratto di costa ligure rovesciando il contenuto della sua cornucopia. Situata in un’ampia insenatura tra Capo Verde o Punta d’Arma e Capo Nero, Sanremo è considerata la “perla” della Riviera dei Fiori e coltiva la fama di essere una delle località climatico-balneari più famose d’Italia e del mondo, corredata da fantastici hotel. Protetta dai venti del nord dalle circostanti alture che si stendono ad anfiteatro alle sue spalle, è potuta diventare, oltre che una delle capitali del turismo, un importante centro per la floricoltura. Amata dagli stranieri fin dal secolo scorso, luogo di incontro del bel mondo, Sanremo è anche il suo Casinò, un edificio liberty (1906), simbolo della Belle Époque, noto non soltanto le sue sale da gioco, ma per il suo Teatro e il Salone delle Feste, dove hanno luogo concerti, conferenze, riunioni letterarie, spettacoli di rivista, serate di gala e altre manifestazioni artistiche e mondane. Ormai tutto il mondo conosce l’Ariston, dove si svolge il Festival della Canzone Italiana, che con la sua girandola di cantanti, presentatori, star di cinema e teatro e giornalisti incolla il Belpaese davanti alla TV. E che dire di uno degli eventi storici dello sport, la gara ciclistica Milano-Sanremo, che vede scorrere sotto le ruote dei campioni del pedale un bel tratto della nostra Liguria? Sin dai secoli scorsi, Sanremo fu meta di turisti di pregio stranieri che scelsero la città come nuova residenza: la zarina Maria Alexandrovna giunse a Sanremo nel 1874 in treno, essendo stata inaugurata un anno prima la linea Genova-Ventimiglia, come lo scienziato Alfred Nobel. Nel 1860 Pietro Bogge di Rivoli aveva aperto il primo grande albergo, il Grand Hotel Londra, mentre nel 1871 era stato inaugurato il Gran Hotel Royal. Nel 1878 la lista degli ospiti dava a Sanremo 167 inglesi, 171 tedeschi e un numero minore di sudditi di altri Paesi. Nel 1901 i turisti furono 21410 con una permanenza media giornaliera nel periodo invernale di alta stagione di 4153 persone. Sanremo contava allora 22440 abitanti e negli ultimi 20 anni erano stati aperti 25 nuovi alberghi e costruite circa 200 ville private.

La nuova Sanremo. La Sanremo moderna si estende sul piano, lungo la costa; la città vecchia, la Pigna, si raggruppa nell’interno. Da Corso Matteotti, nei pressi della stazione ferroviaria, sul quale si prospetta il Casinò, si entra in Corso Imperatrice, dedicato proprio alla zarina Maria Alexandrovna che ne regalò le palme nel 1885 e fiancheggiato dal Parco Marsaglia (con un auditorium per concerti e spettacoli all’aperto). Lì accanto sorge la chiesa russo-ortodossa di San Basilio modello in piccolo delle chiese moscovite con cupole a cipolla costruita alla fine dell’800. Di lì si snoda nel verde il Corso degli Inglesi, salendo sul colle dal quale si può godere il panorama della città. Sul Corso Matteotti si affaccia il Palazzo Borea d’Olmo (del XVI-XVII sec.) che ospita il Civico Museo Archeologico, che comprende una sezione preistorica con reperti del Paleolitico, del Neolitico, dell’Età del Bronzo e del Ferro e reperti romani di ville e necropoli locali, e una pinacoteca, oltre ad una raccolta di cimeli garibaldini. In Corso Garibaldi si trova la seicentesca chiesa di Santa Maria degli Angeli e, dietro, la piazza del Mercato dei fiori. Lungo Corso Cavallotti si trovano i Giardini della Villa Comunale. Corso Trento e Trieste rappresenta la passeggiata a mare che raggiunge l’insenatura del porto. All’inizio del molo sorge il forte di Santa Tecla, costruito nel 1755 dai Genovesi. Poco distante dalla piazza dedicata agli Eroi Sanremesi sorge il Duomo di San Siro, edificio romano-gotico del XIII secolo sui resti di una pieve paleocristiana e di una chiesa protoromanica; l’attiguo battistero, modificato nel 1668, è fondato su resti romani e altomedievali, la casa canonica è un edificio romanico del XII sec. All’interno, sull’altare maggiore, un grande crocifisso ligneo del Maragliano. Sulla parete di fondo del coro, i SS. Siro, Pietro, Paolo, G.Battista e Romolo in una tavola (1548) del Pancalino. Di fronte alla cattedrale vi è il cinquecentesco Oratorio dell’Immacolata Concezione che conserva otto quadri raffiguranti episodi della vita della Madonna. Di lì si sale verso il cuore più antico di Sanremo, la Pigna. Attraverso la Porta di Santo Stefano, formata da un arco gotico del 1321, si penetra in un dedalo di vicoli, scalinate, case con archi e finestre ogivali, colonne in pietra e architravi scolpiti, caruggi coperti o attraversati da archi di controspinta. Oltre Piazza Castello sorge il santuario della Madonna della Costa (XVI secolo). Sull’estremità orientale della città si estende il Parco di Villa Ormond e, verso il mare, Villa Nobel con i suoi giardini, sede di manifestazioni culturali e di una mostra sull’attività dello scienziato svedese morto proprio a Sanremo nel 1896. Per chi è a caccia di monumenti più antichi, in località Foce (a 2 chilometri dal centro) vi è la villa romana omonima, suddivisa in nove vani e comprendente un piccolo complesso termale. Nel già citato Museo Civico è possibile apprezzare i reperti raccolti nella Grotta della Madonna dell’Arma di Bussana. A poca distanza da Piazza Colombo a Sanremo, lungo la scarpata che scende dalla collina della Pigna, in corrispondenza dell’ultima ansa del sottostante torrente San Francesco, nel 1960 fu eseguito un intervento d’urgenza per preservare un importante giacimento preistorico. Anche i reperti di questo sito sono al Museo Civico.

Fuori Sanremo. Alle spalle di Sanremo, come si è detto, si eleva sfiorando i 1300 metri il picco del Bignone (con i resti dell’antica fortificazione preromana) e a quota 786 metri lungo il torrente omonimo, si trova il borgo di San Romolo. La vallata più vicina da poter visitare è la Valle Armea che si trova a levante della città. Dal Poggio di Sanremo si sale infatti a Bussana Vecchia, diventata famosa come “villaggio degli artisti” e ricca di botteghe artigiane. Un tempo era cinta da mura e l’impianto urbano è anulare, sviluppatosi intorno alla chiesa barocca, sulle cui pareti risparmiate dal sisma del 1887 si intravedono ancora alcuni affreschi; quasi intatto il campanile. 

L’agricoltura. Fin dal XII secolo si ha notizia della coltivazione degli agrumi (prima i cedri e poi, portati dai Crociati, i limoni, le arance amare e le arance dolci). Sulla lunga storia di queste colture e del commercio dei frutti c’è ampia documentazione negli statuti comunali. Il Comune di Sanremo regolò la raccolta, la produzione e la vendita con una serie ininterrotta di provvedimenti, concedendo ai produttori di costituirsi in un consorzio (1843) che resterà in vita fino al 1930, emanando numerosi regolamenti e decreti che rispondevano alle esigenze del più importante mercato all’ingrosso di agrumi dell’Italia settentrionale. Già all’inizio del secolo scorso si dividevano e si selezionavano rigorosamente i frutti per dimensioni e qualità. Sanremo è caratterizzata dalle palme: la tradizione vuole che a portare i primi semi furono o Sant’Ampelio anacoreta giunto dalla Tebaide nel 411 o i Crociati di ritorno dalla Terrasanta (1096). Già nel XV secolo la coltivazione della palma da dattero era già diffusa nel territorio sanremese e le sue foglie erano vendute per cerimonie religiose romane ed ebraiche (lavorate diversamente a seconda della destinazione). Un capitano marittimo sanremese, Benedetto Brasca (morto nel 1603), ottenne il privilegio di fornire le palme alla Santa Sede e il privilegio è passato di erede in erede fino ai giorni nostri. Gli ulivi completano il panorama agricolo e l’immagine della Sanremo di altri tempi. Gli alberi di Sanremo erano forti e secolari esemplari che sopravvissero al grande gelo del 1709. A metà dell’800 vi fu la prima crisi dell’olivicoltura, crisi che nei primi decenni del ‘900 si aggravò in coincidenza della conversione verso la floricoltura e il turismo. La storia della floricoltura a Sanremo e in tutta la provincia ha una data d’inizio: il 1856, quando lo scrittore parigino Alphonse Karr, che, esule, nel ‘51 aveva trovato rifugio nella Nizza ancora italiana, avviò la sua attività di commercio di fiori via treno, spedendo a Parigi ceste di violette, narcisi e ranuncoli. Nel 1868 veniva aperto sull’attuale Corso Matteotti un negozietto di profumi: lo gestiva GioBatta Aicardi, distillatore creatore della famosa “essenza di violetta di San Remo”. La prima vera ditta di esportazione di fiori recisi (la Bessi-Julien) è del 1874 e già nel 1880 spediva un centinaio di ceste di rose al giorno. Intanto il giardiniere lionese Guillard introduceva a Nizza il garofano e la sua riproduzione per talea e Lodovico Winter, creatore del Giardino Hanbury, fondava il suo primo stabilimento. A partire dal 1910 la floricoltura fu esercitata su basi scientifiche con l’istituzione della Stazione Sperimentale di Floricoltura retta dal professor Mario Calvino. Il Mercato dei Fiori ebbe sede stabile a Sanremo dal 1914.

Sito istituzionale: https://www.comunedisanremo.it 

 

 

TAGGIA

Taggia sorge a soli sei chilometri da Sanremo e ad una ventina da Imperia, pressappoco al centro della Riviera dei Fiori, vanta il clima mite tipico di questo angolo di Liguria, una vasta e sabbiosa spiaggia e strutture alberghiere per tutti i gusti e tutte le tasche. Arma di Taggia, la frazione a mare, deve il suo nome alla caverna abitata in tempi preistorici, che venne trasformata in una cappella contenente l’altare della Madonna dell’Arma. La caverna si apre verso lo scoglio dell’Annunciata, nei pressi di una torre quadrangolare di avvistamento e difesa del XVI secolo. Alle spalle della baia di Arma di Taggia, risale la Valle Argentina, percorsa dall’omonimo torrente. Da Arma si sale, percorrendo per tre chilometri la strada statale 548, a Taggia, uno dei più antichi ed illustri centri della Riviera di Ponente. Ricca di storia e di tradizioni popolari, Taggia presenta una caratteristica struttura medievale, con torri e mura, e vanta numerose opere d’arte conservate nelle sue chiese. Tutta costruita in verticale, con ripide scalinate e brusche variazioni di livello che creano suggestivi scorci, presenta ben tre tipi di mura, e nel suo cuore si giunge varcando la Porta dell’Orso. Questa località dà il nome alla più celebre varietà di oliva ligure, la “taggiasca”, poiché la tradizione vuole che i monaci benedettini abbiano qui introdotto, nel lontano XII secolo, la coltura dell’olivo. Risalire lungo il percorso dei torrenti partendo dalle località della costa è forse il modo migliore di procedere alla scoperta dell’entroterra ligure. 

Sito istituzionale: https://comune.taggia.im.it 

 

 

RIVA LIGURE

Riva Ligure, borgo marinaro di 2800 abitanti con le case del nucleo storico costruite quasi sulla spiaggia, fa parte del cosiddetto feudo di Villaregia, che comprende il territorio della Valle Argentina orientale, quello della Valle del San Lorenzo e arriva, a nord, al Monte Faudo (1149 m). A separare Riva da Santo Stefano al Mare è il torrente Santa Caterina; la località si estende su una costa di poco più di due chilometri e la parte nuova è stata edificata verso l’interno e quindi Pompeiana. Il nucleo cittadino, come è tipico dei borghi ponentini, è disposto attorno ad un lungo e stretto asse viario parallelo alla spiaggia. Il lungomare è ricco di palme, presenti anche nelle spiaggette. Da ammirare Borgo Torre e piazza Ughetto, con la torre cinquecentesca. Il Municipio (ex palazzo dei Marchesi Carrega), l’oratorio di San Giovanni Battista e la Parrocchia di San Maurizio (con il caratteristico sagrato di ciottoli di mare) si trovano lungo via Nino Bixio. San Maurizio si presenta con un’unica navata e otto cappelle. I resti del convento benedettino delle Grange sono visibili a nord dell’Aurelia ai piedi dell’omonimo monte. La chiesa, che, col tempo, venne inglobata nell’abitato, è oggi il Santuario della Madonna del Buon Consiglio. Forse esisteva già dal 1049, ma la navata, l’abside e i contrafforti esterni risalgono al Quattrocento. Sulla parete esterna a destra vi è la tomba del poeta rivese Francesco Pastonchi, ricordato anche in un’iscrizione sul palazzo comunale. Questa località ha ottenuto la Bandiera Blu, a testimonianza della qualità del suo mare. (VIDEO)

Sito istituzionale: http://www.comunedirivaligure.it 

 

 

SANTO STEFANO AL MARE

Arrivando a Santo Stefano al Mare, in auto o in treno, la prima impressione che si prova è quella di immergersi in un mare di fiori, visto che le vie di comunicazione passano in mezzo alle coltivazioni floricole. Dei circa 2200 abitanti di questo Comune infatti molti sono impegnati nel settore agricolo, che, con il terziario e il turismo, costituisce l’asse portante dell’economia locale. Santo Stefano al Mare è separato da Riva Ligure solo da torrente Santa Caterina. A Marina degli Aregai, un attrezzato porto turistico (completato nel 1992), che sorge a poco più di mezzo chilometro da Santo Stefano verso il confine con Cipressa, gli appassionati di nautica da diporto possono trovare confortevole accoglienza. La spiaggia più ampia è quella della Torre, mentre lungo l’altro tratto di costa gli arenili diventano sempre più stretti; per i bagnanti ci sono però le scogliere artificiali (create per difendere la costa dalle mareggiate) e un fondo sabbioso poco profondo adatto ai nuotatori meno esperti o a chi ama godersi un po’ di relax.

Sito istituzionale: http://www.comune.santostefanoalmare.im.it 

 

 

TERZORIO

Le prime case di Terzorio furono costruite lungo la strada sublitoranea che collegava i centri dell’immediato entroterra imperiese: fin dal periodo Tardo Antico, infatti, si assistette al progressivo abbandono della via Julia Augusta, che correva troppo vicina alla costa e che per questo non era abbastanza sicura, in favore di itinerari che si snodavano attraverso le campagne. Il clima mite della zona e la sua posizione favorevole alle coltivazioni hanno fatto sì che, in tempi più vicini a noi, Terzorio abbia conosciuto un notevole sviluppo economico, soprattutto in direzione della floricoltura e della coltivazione in serra, cui è conseguito un ampliamento urbanistico che, fortunatamente, non ha compromesso la conservazione del nucleo originario del borgo.

Sito istituzionale: http://www.comune.terzorio.im.it 

 

 

POMPEIANA

Il paesino di Pompeiana sorge sulla villa rustica romana del fundus Pompeianum, da cui il nome della località, collegato alla mansio di Costa Balenae, la stazione di sosta per le merci che si trovava sulla litoranea via Julia Augusta e connessa alla vicina via per la Gallia. La parte superiore del paese, dotata di fortificazioni di cui restano importanti testimonianze architettoniche. Nella parte inferiore di Pompeiana si conserva un esempio di struttura militare nella torre dei Panei, a Costa Panera, bastione costruito nel Cinquecento per avvistare il nemico e che oggi ospita un museo. Nel cuore del paese, su uno spiazzo che si apre panoramico sul mare e sulla torre dei Panei, sorge la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta affiancata dall’alto campanile eretto nel 1726. Nella zona adiacente a San Bernardo, si trova un’area di particolare pregio naturalistico, nella quale vivono la rarissima “Lucertola ocellata” e il Pelodite punteggiato (altro animale rarissimo in Italia) oltre alla presenza spontanea di alcune preziose specie di orchidea mediterranea.

Sito istituzionale: http://www.comunedipompeiana.net 

 

 

CASTELLARO

L’origine del nome della località di Castellaro, con ogni probabilità, va riferita ad un insediamento fortificato di epoca preromana, della cui esistenza sono prova i reperti ritrovati sul vicino colle Grange. L’abitato si presenta con le case disposte l’una accanto all’altra, ai lati della strada, formando due cortine che si aprono in archi e slarghi su cui convergono le viuzze secondarie. Del castello che sorgeva nel cuore del borgo, in posizione rialzata, rimane solo una torre a pianta semicircolare corredata di caditoie. Sullo spiazzo rialzato che la demolizione del castello aveva lasciato libero furono costruiti, in epoca barocca, la parrocchiale di San Pietro in Vincoli e l’oratorio dell’Assunta. Il Santuario di Nostra Signora di Lampedusa si trova in bella posizione panoramica sulla bassa valle Argentina e sui colli della Riviera coperti di uliveti. Nella bella stagione le scalinate e i muri circostanti l’edificio sono ornati da cascate di gerani colorati di grande effetto. (VIDEO)

Sito istituzionale: http://www.comunedicastellaro.it 

 

 

BADALUCCO

Qui si coglie il momento del passaggio tra la dimensione costiera e quella che si avvia verso la montagna: a Badalucco si  celebra l’incontro di acqua e di pietra, con ponti aerei e poderosi. Badalucco, paese dipinto, è un museo a cielo aperto della ceramica e dei murales, che sboccia di strada in piazza, invitando i visitatori alla scoperta. 

Sito istituzionale: http://www.comune.badalucco.im.it 

 

 

 

BAJARDO

Bajardo è un comune che conta 340 abitanti ed è situato a quota 910 metri, il più alto municipio nella provincia di Imperia. Paese montano della valle Armea situato, in linea d’aria, a 10 km da Sanremo e posizionato su uno dei crinali delle montagne delle Alpi Marittime dell’entroterra all’apice della val Nervia. Il territorio del comune risulta compreso tra i 332 e i 1627 metri sul livello del mare. Il territorio è composto principalmente da coltivazioni di olivi, qualità taggiasca di montagna, da seminativi ormai incolti, vigne, castagneti e bosco misto. Oggi una parte dei terreni incolti è stata adibita a floricoltura. Il borgo ha carattere tipicamente rurale, a struttura sia lineare, sia anulare, e presenta molti aspetti ambientali ed architettonici tipici dei villaggi liguri: pietra, stretti vicoli, con alte case collegate tra loro da archi di controspinta.

Sito istituzionale: http://www.comunebajardo.it 

 

 

CERIANA

Ceriana, poco più di 1000 abitanti, sito in Valle Armea nell’entroterra di Sanremo, è un villaggio arroccato, appeso, in cui le case spingono le une sulle altre attorno alla mole di una chiesa parrocchiale. Il carattere dei cerianaschi è pieno di passione per la propria città antica, per le proprie tradizioni e per i valori in cui ognuno si riconosce: a Ceriana la Liguria mostra uno dei suoi lati più genuini. Ceriana è un vero e proprio paese monumento.

Sito istituzionale: https://www.comune.ceriana.im.it/ 

 

 

OSPEDALETTI

Adagiata in una piccola insenatura tra Capo Nero e Capo Sant’Ampelio, a soli cinque chilometri da Sanremo, Ospedaletti è una rinomata stazione di soggiorno estivo ed invernale. Dotata di un clima straordinariamente mite, protetta com’è dai venti di tramontana, vede crescere una lussureggiante vegetazione di carattere sub tropicale con palme, eucalipti, ficus, cactacee. Il suo antico nucleo abitativo si raggruppa tutto sulla riva del mare. La città nuova, con le ville, i giardini, gli alberghi e le altre strutture ricettive e poi le coltivazioni di fiori si estende sui pendii delle alture intorno. Al visitatore Ospedaletti offre, oltre alla bellezza dei luoghi e all’accoglienza dei suoi abitanti, un mare tra i più puliti d’Italia, premiato più volte con la Bandiera Blu.

Sito istituzionale: https://www.comune.ospedaletti.im.it 

 

 

 

 

 

FONTI: Siti istituzionali dei Comuni, Wikipedia, RivieraLigure.it